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CANTICO Es 15, 1-4a. 8-13. 17-18


Inno di vittoria per il passaggio del Mare Rosso

Coloro che avevano vinto la bestia cantavano il cantico di Mosè, servo di Dio (cfr. Ap 15, 2-3).


Voglio cantare in onore del Signore: †

perché ha mirabilmente trionfato, *

ha gettato in mare cavallo e cavaliere.


Mia forza e mio canto è il Signore, *

egli mi ha salvato.

È il mio Dio e lo voglio lodare, *

è il Dio di mio padre e lo voglio esaltare!


Dio è prode in guerra, *

si chiama Signore.

I carri del faraone e il suo esercito *

li ha gettati nel mare


Al soffio della tua ira si accumularono le acque, †

si alzarono le onde come un argine, *

si rappresero gli abissi in fondo al mare.


Il nemico aveva detto: *

Inseguirò, raggiungerò, spartirò il bottino,

se ne sazierà la mia brama; *

sfodererò la spada, li conquisterà la mia mano!


Soffiasti con il tuo alito: li coprì il mare *

sprofondarono come piombo in acque profonde.


Chi è come te fra gli dèi, *

chi è come te, maestoso in santità, Signore?

Chi è come te tremendo nelle imprese, *

operatore di prodigi?


Stendesti la destra: *

li inghiottì la terra


Guidasti con il tuo favore questo popolo

che hai riscattato, *

lo conducesti con forza alla tua santa dimora.


Lo fai entrare *

e lo pianti sul monte della tua promessa,

luogo che per tua sede, Signore, hai preparato, *

santuario che le tue mani, Signore, hanno fondato.


Il Signore regna *

in eterno e per sempre!.


 
 

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