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La stella della grandissima gioia.


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Forse non tutti lo sanno, ma è così: quando nasce un bambino sulla terra, in cielo si accende una stella e non si spegne mai più.

Ecco perché nell’intero universo siamo così tante! Questa lezione mi venne insegnata non appena emanai il mio primo brillio: mi accesi e un istante dopo le mie vicine mi dettero il benvenuto comunicandomi che in quell’attimo sulla terra era nato un bambino. Ero curiosa di saperne di più: volevo conoscere il suo nome e il luogo della terra dove il piccolo era venuto alla luce.Mi risposero in coro:” Tu sei una stella speciale: sei la stella di Gesù Bambino, re del mondo intero nato a Betlemme, un piccolo villaggio della terra di Giuda”. Non credevo alle mie orecchie: dovevo assolutamente raggiungere quel villaggio e vedere il bambino nato proprio nel momento in cui mi ero accesa Io, una stella come tutte le altre, ma privilegiata: Gesù era il Messia e tutto il popolo lo stava aspettando! Mi misi in cammino per Betlemme, attraversando il cielo: non sapevo però che alcuni Magi, ricchi studiosi della lontano oriente, scrutassero da tempo il firmamento attendendo la mia nascita, con la speranza di essere guidati fino al piccolo Re seguendo il mio percorso. Arrivai in fretta sopra Betlemme: una schiera di angeli cantava la gloria a Dio per la nascita di suo figlio, molti pastori e abitanti del luogo portavano doni a Gesù Bambino, tanti altri facevano una visita e si fermavano in adorazione.poco dopo il mio arrivo, anche i Magi-che a mia insaputa avevo guidato verso la loro meta-raggiunsero la casa, dove trovarono il piccolo E sua madre Maria, e provarono una grandissima gioia.parlavano dei loro studi delle sacre Scritture che preannunciavano l’arrivo del Messia, di quando avevano scrutato il cielo alla ricerca di una stella appena sorta, del cammino fatto per arrivare fino lì, dell’incontro col re Erode a Gerusalemme e di quanto aveva detto loro: “Andate e informatevi accuratamente del bambino e quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo“. Ai Magi non era piaciuto affatto il suo comportamento: lui a, Gerusalemme distante solo due ore di cammino da Betlemme, non sapeva nulla di questa gioia attesa dal mondo intero e chiedeva a loro, giunti dal lontano oriente, di informarsi e tornare a riferirgli!?!

Sembrava solo preoccupato di tenersi ben stretto il proprio potere, di restare al sicuro nella piccola reggia come se avesse paura che, durante la sua assenza, qualcuno potesse rubargli il posto.

Ma di fronte al Bambino Gesù, gioia di tutto il popolo, non dettero molto peso alle parole di Erode: gustavano la presenza di Colui che dà la pace e, certi di essere al cospetto del Re dell’universo, anche se ancora in fasce, aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Quella notte riposarono prima di riprendere il cammino: in sogno furono avvertiti di non tornare da Erode, e l’indomani fecero ritorno al loro paese per un’altra strada. Ormai io, stella fortunata avevo adempiuto ai miei compiti: indicare la strada giusta a chi avrebbe voluto incontrare Gesù Bambino, ilSalvatore del mondo.sentivo, però, di dover fare ancora molto, ora che conoscevo il Messia: volevo gridare a tutti i popoli che pace, serenità, giustizia sarebbero diventate il futuro dell’umanità se il mondo avesse scelto di accogliere e credere in quel Bambino mandato da Dio sulla terra. Da allora percorro ogni spazio del cielo cercando in tutti gli angoli dell’universo gli uomini di buona volontà desiderosi-come me-di annunciare l’amore per il signore Gesù e il suo Vangelo… Sono sicura che tu che stai leggendo sei uno di questi!

 
 
 

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