top of page
Cerca

Giuseppe stabilì a Nazareth la sua dimora;

così si avverò la parola dei profeti:

il Messia sarà chiamato Nazareno


INNO


Santa e dolce dimora,

dove Gesù fanciullo

nascose la sua gloria!


Giuseppe addestra all'umile

arte del falegname

il Figlio dell'Altissimo.


Accanto a lui Maria

fa lieta la sua casa

di una limpida gioia.


La mano del Signore

li guida e li protegge

nei giorni della prova.


O famiglia di Nazareth,

esperta del soffrire,

dona al mondo la pace.


A te sia lode, o Cristo,

al Padre ed allo Spirito

nel secoli dei secoli. Amen





TRIDUO IN ONORE A SAN GIUSEPPE


Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen


O Dio vieni a salvarmi


Signore vieni presto in mio aiuto


Gloria al padre


Credo


Santissimo sposo di Maria, mi prostro ai piedi del tuo altare con il cuore pieno di filiale riconoscenza verso di te, padre amoroso, che tanto benignamente accogliesti ed esaudisti le mie povere preghiere. Sia ringraziata la tua paterna bontà, che sempre esaudisce chi ti supplica e non lascia nessuno deluso nella sua speranza. Sì, o caro Santo, tu fosti l'aiuto mio nella tribolazione: a te son ricorso fiducioso e fui esaudito.

Accogli ora il grido di gratitudine del mio cuore, come già accogliesti il gemito e la preghiera nel giorno della tribolazione.


Padre nostro


Ave Maria


Gloria al Padre


Insuperabile Custode del Verbo Incarnato, accogli benigno i ringraziamenti che vengo a porgerti per averti trovato tanto benefico in mio favore. Sia benedetto, o san Giuseppe, il momento che io volsi lo sguardo ed il pensiero a te e sospirai implorando il tuo soccorso. La mia preghiera fu esaudita; ed ora, eccomi dinanzi a te a sciogliere il mio tributo di gratitudine e di lode. Sii tu infinitamente benedetto, o capo augusto della Santa Famiglia.


Padre nostro


Ave Maria


Gloria al Padre


O eccelso taumaturgo, quanto mi è caro ringraziarti con questo nome, che dimostra tutta la tua potenza presso Gesù e Maria.

O caro san Giuseppe, in ringraziamento del beneficio ottenuto, ti prometto di diffondere la devozione verso di te e di aumentare le opere che, nel tuo nome, sorgono a sollievo di tanti infelici.


Padre nostro


Ave Maria


Gloria al Padre



Maria Valtorta: L'Evangelo come mi è stato rivelato


Cap. XII. Giuseppe prescelto come sposo della Vergine


4 settembre 1944


1Vedo una ricca sala dal bel pavimento e tende e tappeti e mobili d'intarsio. Deve ancora far parte del Tempio, perché in essa vi sono sacerdoti, fra cui Zaccaria, e molti uomini di ogni età, ossia dai venti ai cinquant'anni, su per giù.


Parlano fra loro piano ma animatamente. Paiono in ansia per qualche cosa che non so. Sono tutti vestiti a festa con vesti nuove o almeno molto fresche di lavatura, come si fossero parati ad una festa. Molti si sono levati il telo che fa da copricapo, altri lo hanno ancora, specie gli anziani, mentre i giovani mostrano le loro teste nude, quali biondo scure, quali morate, alcune nerissime, una sola rosso-rame. Le capigliature sono per la maggior parte corte, ma ve ne sono di quelle lunghe sino alle spalle. Non devono conoscersi tutti fra di loro, perché si osservano curiosamente. Ma però sembrano affini, perché si capisce li prema un unico pensiero.


2In un angolo vedo Giuseppe. Parla con un vecchiotto rubizzo. Giuseppe è sui trent'anni. Un bell'uomo dai capelli corti e piuttosto ricci, di un castagno morato come è la barba e i baffi che ombreggiano un bel mento e salgono verso le gote brune rosse, non olivastre come in altri bruni. Ha occhi scuri, buoni e profondi, seri molto, direi quasi un poco tristi. Ma però quando sorride, come fa ora, divengono lieti e giovanili. È tutto vestito di marrone chiaro, molto semplice ma molto ordinato.


3Entra un gruppo di giovani leviti e si dispone fra la porta e un tavolo lungo e stretto, che è presso la parete dove al centro è la porta, che resta spalancata. Solo una tenda, che pende sino a un venti centimetri da terra, resta tesa a coprire il vano.

La curiosità si acuisce. E più ancora quando una mano scosta la tenda per dare il passo ad un levita, che porta fra le braccia un fascio di rami secchi, sul quale è posato delicatamente un ramo fiorito. Una leggera spuma di petali bianchi, che appena si ricordano di una sfumatura di roseo che dal centro si irradia sempre più tenue sino al sommo dei pet…

 
 

Comments


bottom of page